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TORINO MONUMENTS

Il Faro della Vittoria è un monumento dedicato alla Vittoria Alata, posto sulla sommità del Parco della Rimembranza presso il Colle della Maddalena. L'ottica del faro è alloggiata nella fiaccola che sorregge tra le mani l'imponente statua in bronzo, opera dello scultore torinese Edoardo Rubino.

Mole Antonelliana
Per lungo tempo, la Mole fu anche la costruzione in muratura più alta d'Europa; tuttavia, nel corso del Novecento, importanti ristrutturazioni rinforzarono la Mole con cemento armato e travi di acciaio, per cui essa non può più considerarsi una struttura esclusivamente in muratura. Al suo interno oggi ha sede il Museo Nazionale del Cinema.
Breve storia
La costruzione della Mole iniziò nel 1863. Nel 1848, con la promulgazione dello Statuto Albertino, da parte di Carlo Alberto, fu concessa la libertà ufficiale di culto alle religioni non cattoliche. La comunità ebraica torinese acquistò il terreno nella zona chiamata, all'epoca, la "Contrada del cannon d'oro" (l'attuale via Montebello), per erigere un nuovo tempio con annessa scuola. Il progetto originale prevedeva un edificio alto solo 47 metri. La scelta di Antonelli come architetto però, si rivelò infelice per la comunità ebraica, perché questi propose una serie di modifiche che prevedevano l'innalzamento della costruzione a 113 metri, ben oltre i 47 metri proposti inizialmente per la cupola. Tali modifiche, l'allungamento dei tempi di costruzione e i maggiori costi, risultarono sgraditi alla comunità ebraica che nel 1869, per mancanza di fondi, fece quindi terminare i lavori con un tetto piatto provvisorio a circa 70 metri di altezza.
Sin dalla sua costruzione, l'opera soffrì di problemi strutturali, data la dimensione areale relativamente ridotta della base e il notevole peso che doveva sopportare. Il terreno di Via Montebello su cui sorge, fu un antico bastione di mura della città, fatto demolire per ordine di Napoleone Bonaparte all'inizio dell'Ottocento, rendendo quindi il terreno più instabile. Già lo stesso Antonelli, in pieno avanzamento lavori, dovette concepire un intelligente sistema di catene di contenimento, tiranti in ferro e intreccio di archi in mattoni. Si trattava, in pratica, di un significativo rinforzo strutturale ottenuto con accorgimenti tecnici atti a gravare in modo trascurabile sulla struttura.
Nel 1873 la comunità israelita, delusa da tutti questi problemi e costi aggiuntivi, barattò l'opera con il Comune di Torino, che cedette ad essa un terreno in quartiere San Salvario, per costruire l'attuale sinagoga, e che si fece carico dei costi di ultimazione della Mole (circa 40.000 lire di allora), per dedicarla al re d'Italia Vittorio Emanuele II.


 
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