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PARCO MADDALENA

Il Parco della Maddalena e della Rimembranza
Quando si passeggia nell'immensità del parco della Maddalena, in collina forse ci si dimentica di essere a Torino. Camminando o arrampicandosi in mtb non tutti si soffermano a leggere i nomi di tutti quei ragazzi che donarono la vita per una causa più o meno nobile e noi ciclisti a volte un pò sbadati forse per puro caso ci siamo imbattuti in un cippo che dopo tanti anni di spensierate pedalate ci ha fatto pensare.

Forse perchè come noi, anche lui amava andare in bicicletta.

Faro della Vittoria dopo il restauro del novembre 2013
Il Parco
Quello della Maddalena è il parco cittadino collinare maggiormente esteso, in virtù dei suoi 900 mila metri quadri di superficie, ed è di eccezionale importanza dal punto di vista botanico, visto che vi sono presenti oltre 400 specie diverse di alberi provenienti da tutto il mondo. Al suo interno il parco della Rimembranza, che occupa poco meno della metà del primo, rappresenta un vero e proprio bosco sacro, in cui ogni albero è legato alla memoria dei quasi 5.000 caduti torinesi della prima guerra mondiale. 

Quello della Maddalena è il parco cittadino collinare maggiormente esteso, in virtù dei suoi 900 mila metri quadri di superficie, ed è di eccezionale importanza dal punto di vista botanico, visto che vi sono presenti oltre 400 specie diverse di alberi provenienti da tutto il mondo. Al suo interno il parco della Rimembranza, che occupa poco meno della metà del primo, rappresenta un vero e proprio bosco sacro, in cui ogni albero è legato alla memoria dei quasi 5.000 caduti torinesi della prima guerra mondiale.

Arrivati quassù, si respira un’aria diversa, e non è un retorico modo di dire. Il piazzale dove è dislocato il Faro della Vittoria, opera dello scultore Cesare Rubino, si trova a quota 716 metri sul livello del mare, quindi quasi a mezza montagna….Eppure Torino, che si domina dal meraviglioso affaccio, è lì, ad un soffio, cioè a meno di un quarto d’ora di auto. E nelle giornate dal cielo terso dal belvedere sulla sommità è possibile spaziare con la vista su quasi tutte le più alte vette alpine.

Soffermiamoci per un attimo sul parco della Rimembranza. Nel 1922 il ministero della Pubblica Istruzione dispose che tutti i comuni d’Italia creassero una strada o un parco in memoria dei caduti della Grande Guerra conclusasi quattro anni prima. A Torino la scelta cadde sul colle della Maddalena, dove il comune possedeva 150.000 metri quadrati di terreni boschivi, poi triplicati grazie ad acquisti ed espropri. Dopo che una commissione completò l’elenco completo dei caduti, per ognuno dei quali venne predisposta una targhetta commemorativa, il 20 settembre 1925 il parco venne solennemente inaugurato alla presenza del re Vittorio Emanuele III.

Nello stesso anno sulla sommità del colle della Maddalena fu collocata un’ara votiva, uno squadrato monolite in travertino sul quale è incisa un’epigrafe che celebra i soldati torinesi caduti in battaglia.
Nel 1928 il senatore Giovanni Agnelli decise di offrire alla città una statua-faro raffigurante una Vittoria Alata, da sistemare in cima al colle, il cui progetto fu affidato a Rubino. La statua della Vittoria, alta 26,50 metri, è fusa in quattro blocchi di bronzo, e sopra la testa regge una fiaccola collegata ad una lampada rotante la cui luce è visibile a grande distanza; l’epigrafe che appare sulla facciata anteriore del basamento è stata composta da Gabriele D’Annunzio.
Il terzo e ultimo manufatto degno di nota è la tavola d’orientamento, costituita da una piastra circolare di ottone al cui centro è incisa una rosa dei venti nonché un traguardo per cui passano le linee di mira con i nomi e le altezze delle principali cime montuose, che consente di identificare le montagne racchiuse tra le Alpi Marittime e il gruppo dell’Adamello, comprese quelle della Valle d’Aosta.

da La Stampa - Parco della Maddalena e Parco della Rimembranza 14/12/2007
Maurizio Ternavasio

 
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